La Politica degli stenti, 6×100 = sei spacciato.
Camerati,
il precipitare degli eventi favorisce il moltiplicarsi di nuove ed allegoriche soluzioni. Oggi sul proscenio del teatro della politica, mediocri attori in lotta tra loro per lo scettro del migliore offuscano il Valore del Talento. In platea solo claque non paganti, giornalisti riverenti, ed ospiti d’onore in parrucca. Il copione un format standardizzato. Fuori dalla porta, volontariamente sosta il Popolo.
Mille volte un ritornello stonato e cacofonico ci ha ripetuto e ci ripete che l’Italiano, quello medio, è svogliato, è pagnottista, al partito preferisce sempre la partita, alla cabina elettorale quella dei lidi al mare. Non partecipa, vile diserta la battaglia, si imbosca protetto dai favori, si ritira foraggiato dall’assistenzialismo, è un falso invalido, è un impiegato assenteista, è un evasore conclamato e convinto. Si adatta come un camaleonte all’ambiente circostante.
Oggi l’anteprima della nuova imminente, inutile tornata elettorale ci dice che a Bergamo, la regina delle valli, il ballottaggio per l’elezione del sindaco è conteso dai nazareni del centro sinistra e quelli del centro destra, i numeri svelano un meschino 22% contro un insipido 18%, il sogno del bipolarismo in alternanza, la Nazione Moderna tosata nel suo fitto sottobosco di partiti e candidati, mondata dal voto di scambio, liberata dalle alleanze trasversali, eccetto Verdini. Oggi il diserbante utilizzato continua a svelare un terreno arido, deserto, precluso a qualsiasi nuovo seme, dominato da transgeniche varietà invadenti e sterili. Sterile è il successo di CasaPound, gioiscono i Camerati del loro 6,7%, esultano per i loro tre consiglieri, acclama la base alla vittoria ma il seme gettato presto morirà, non ha spazio, non ha luce, non ha calore ed al posto del nutrimento un veleno inesorabilmente mortale. Il tabù dell’esser Neo, più che nuovo canceroso.
Camerati,
mai tra di noi una sola parola è stata scritta o una frase detta in favore di un sistema che fosse Plutocratico, mai una lode ad un democrazia aritmetica, mai nessuno ha creduto a null’altro che non fosse la Sovranità Popolare, l’imperio della Comunità Nazionale sulla Res Pubblica, la Nazione, la Patria. Mai nessuno di noi ha avuto in mente il riformismo, il Nostro credo è la Rivoluzione, la Nostra Volontà è la Creazione di una Nuova Civiltà, Civiltà di Uomini Nuovi. La Nostra Lotta è per la Società Organica, il Corporativismo, una Nazione non di uguali ma di simili, uno Stato rappresentativo rappresentato. La Politica non è compromesso, la rappresentanza non è carriera ma sostituibile sacerdozio di Popolo, il rappresentare non è privilegio ma Servizio, la Nazione non è un paese ma la Patria. L’Europa non è delle banche ma di quella Nazione che la saprà guidare alla Civiltà, con una sola tempesta di fiamme distruttrici, di cenere concimante e di temporali nutrienti.
Temo chi ritiene possibile il cambiamento dall’interno, la Rivoluzione non modifica, non trasforma, crea ex novo.
Temo chi parla di unione dei Popoli, razze e storie differenti devono prima rivendicare se stesse e cercare il primato, rivendicandolo a qualsiasi costo, dopo e solo dopo aprirsi alla conoscenza altrui.
Riferiamoci alla storia d’Europa, una rincorsa ad essere il migliore ad essere il primo, a dichiarare a tutti di essere il vero discendente. Il prezzo è stato il sangue che non è ancora sufficiente ne mai lo sarà, la Discendenza è solo la Nostra, solo Noi siamo i Figli di Roma, solo Noi i legittimi eredi. Solo a Noi può spettare la guida. Un Europa non di nazioni o popoli ma un’Europa dei Cives.
Temo chi scende in piazza e poi si prostra alla necessità di globalismo. Dire europa dei popoli uniti è girare la stessa frittata fatta con le stesse marce uova, quelle vendute dalla plutocrazia capitalista, per esempio la monsanto. Dire Europa di Nazioni è accettare una selezione naturale che dalla Guerra ci ha traghettati alla Pace, alla crescita civile, alla discussione, all’affermazione dell’identità, fino ad una nuova Guerra, una nuova Pace una Nuova Civiltà.
Fuori dalla porta volontariamente sosta il Popolo. O Avanguardisti con il coltello tra i denti o comunque pecore.
Ben lontano dal voler istigare un giudizio di valore, io, noi, siamo meglio di lui, loro, ben lontano dal credermi il depositario di una Mistica Dottrina, lontanissimo da estemporanee esternazioni di ridondante io, quantunque sia un Ariete di prima decade, incline per Natura ad esser sempre convinto del mio giusto ed assoluto parere, ma fortemente convinto che la Società Organica, per sua Natura, non sia un supino agglomerato di supini individui, ma un variegato insieme di forti personalità distinte e distinguibili, mi associo alla felicità di CasaPound Italia che oggi registra un inequivocabile successo nel gradimento, mi associo alla tensione di
Forza Nuova, sempre alla ricerca della definizione di un Futuro che non sia conforme, mi associo al sincero desiderio di tutti i Camerati che, chi in un modo, chi in altro, sperimentano ed inventano percorsi alternativi a questo sistema vessatorio ed iniquo che ci vuole schiavi sottomessi e ribadisco ancora più forte il concetto di Rivoluzione, unico e solo concetto valido per la definizione di uno spazio comune, variegato ma concorde sul fine ultimo, la Corsa alla Civiltà, corsa di singoli atleti allenanti diversamente ma con un Unico Obiettivo, il traguardo Finale, il filo di cotone che ci separa dalla Vittoria.
Movimento Nazionale, queste pagine ed il reale che sta costruendo, nascono con un solo ed unico intento, quello dell’Unione, costruttiva perché diversa, vivifica perché Rivoluzionaria.
Nobis Camerati, una stretta del legionario, un abbraccio ed un saluto distintamente Romano, magari sottometterci al Destino ci renderà soddisfatti, liberi e felici.
Patrizio e Roberto